In un mondo sempre più digitalizzato, l’IA rappresenta un fattore accelerante dell’innovazione.  L’impiego massivo, in un settore ad alto impatto sociale come la PA, detterebbe cambiamenti epocali, ridefinendo in modo radicale il rapporto con i cittadini. In occasione dell’ultima Conferenza Nazionale di Statistica, l’ISTAT ha definito l’Intelligenza Artificiale un’importante opportunità che, tuttavia, deve trovare una PA in grado di guidare e governare il processo evolutivo, per perseguire obiettivi di equità e sostenibilità. In un futuro che prospetta fenomeni in rapida evoluzione, come il progressivo invecchiamento della popolazione e della forza lavoro, si richiedono statistiche sempre più tempestive e dettagliate, in grado di porre in luce gli aspetti critici e supportare lo sviluppo sostenibile. In questo scenario, i protagonisti del mondo accademico e istituzionale sono chiamati a confrontarsi «sulle prospettive e sugli impatti che sta provocando e che provocherà l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa sulle persone, sull’organizzazione del lavoro nel settore pubblico e più in generale nella società».

Estendere le tutele

Di recente anche l’INPS ha spalancato le porte all’Intelligenza Artificiale, con l’intento di valorizzare le proprie risorse, offrire servizi più interattivi, efficienti e proattivi. Nell’ultimo anno oltre due milioni di persone hanno interagito con il Consulente digitale delle pensioni, grazie al quale è possibile capire come procedere alla richiesta di ricalcolo della pensione e verificare la disponibilità dei requisiti per accedere ad eventuali prestazioni integrative. Analizzando un’enorme mole di dati, questo strumento innovativo fornisce risposte alle più comuni richieste dei cittadini, garantendo informazioni personalizzate in base alla specifica situazione di ciascun utente. Mediante il nuovo applicativo l’Istituto individua i possibili beneficiari delle integrazioni, proponendo agli interessati un percorso semplificato per la presentazione della domanda. Oltre a ridurre gli errori nella fase di trasmissione dei dati, il Consulente digitale ridimensiona il carico di lavoro dei dipendenti e permette di estendere le tutele, raggiungendo un’ulteriore fetta di aventi diritto e ampliando la platea dei beneficiari.

Tra i servizi implementati mediante l’IA vi è anche l’Assegno Unico Universale per i figli a carico. Per ottenere informazioni relative alla prestazione, il cittadino potrà accedere al portale INPS e accettare l’invito a utilizzare l’IA generativa. Tramite l’assistente virtuale l’utente riceverà supporto h 24, otterrà in tempo reale informazioni corredate da approfondimenti e link utili, potrà chiedere di semplificare le risposte fornite in chat o ampliarle ulteriormente.

Favorire l’occupazione e combattere le diseguaglianze sociali

In un’ottica di sviluppo sostenibile, l’IA si delinea come uno strumento utile a contrastare fenomeni come la disparità e la disoccupazione. Attraverso la piattaforma SIISL, Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa, l’INPS sta utilizzando questo strumento in via sperimentale, per proporre ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) e del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) offerte maggiormente in linea con il proprio profilo professionale. Il sistema estrae un indice di affinità delle proposte rispetto alle qualifiche dell’utente. Questo indicatore orientativo esprime il livello di compatibilità tra l’annuncio di lavoro e il curriculum vitae, per semplificare l’interazione dell’utente con la banca dati e coadiuvare le Agenzie per il lavoro, facilitando la ricerca concreta di un impiego e l’incontro tra domanda e offerta. «Si tratta», sottolinea l’Istituto, «di uno strumento di indirizzo che favorisce in modo significativo la dinamica del mercato del lavoro, l’ottimale allocazione delle risorse, nell’interesse di tutta la collettività e del singolo utente».