La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione è un processo fondamentale per favorire l’inclusività, migliorare la trasparenza, l’efficienza e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Quali sono gli obiettivi e le strategie per la PA digitale?
Interoperabilità dei sistemi
In primo luogo, si punta alla creazione di sistemi interoperabili, che permettano una condivisione dei dati tra le amministrazioni e facilitino l’accesso da parte degli utenti.
Al fine di ottenere questi risultati, nel 2022 il Dipartimento per la trasformazione digitale ha messo a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), il cui funzionamento è garantito dalle linee guida e dal Modello di Interoperabilità, definiti in accordo con l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale). La PDND assicura uno scambio di informazioni facile e sicuro attraverso interfacce digitali note come API (Application Programming Interface), verificando l’autenticazione e i livelli di autorizzazione degli utenti.
L’importanza dell’Interoperabilità della PA digitale
L’interoperabilità è un fattore chiave della trasformazione digitale della PA, indispensabile per implementare il valore e la funzionalità dei servizi pubblici.
Quali sono gli specifici vantaggi?
- L’interoperabilità facilita la condivisione dei dati e incoraggia la collaborazione fra enti pubblici, garantendo una maggiore coerenza delle informazioni e consentendo analisi basate su dati reali.
- Attraverso questa strategia le amministrazioni possono evitare duplicazioni, snellire le procedure e comunicare in maniera più fluida, riducendo i tempi e i costi operativi, con un impatto significativo in termini di efficienza operativa e sostenibilità.
- Grazie all’integrazione tra sistemi, la condivisione di informazioni può avvenire in modo sicuro, consentendo di mantenere la privacy e la protezione dei dati.
- Un ecosistema di PA interoperabile favorisce l’inclusione sociale, garantendo un accesso equo ai servizi pubblici.
- La possibilità, per i cittadini, di accedere a servizi integrati e semplificati, agevola le operazioni e migliora l’esperienza d’uso, garantendo una migliore qualità dei servizi e un rapporto più sereno con le amministrazioni.
- Un ambiente interoperabile consente l’adeguamento alle normative europee e nazionali, promuovendo una maggiore trasparenza e responsabilità.
- L’interoperabilità favorisce l’innovazione e l’adattamento ai cambiamenti, poiché consente lo sviluppo di nuovi servizi e soluzioni tecnologiche rapidamente implementabili.
La PA digitale su scala globale e nazionale
Secondo il rapporto E-Government Survey 2024 delle Nazioni Unite, l’Europa si è affermata leader mondiale nella trasformazione digitale della pubblica amministrazione, sviluppando un ruolo essenziale nel definire i parametri di riferimento globali per l’e-government. Tra i principali fattori di sviluppo si evidenziano «la rapida digitalizzazione dei servizi, lo spostamento verso il lavoro a distanza, l’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI), l’enfasi sull’identità digitale e la gestione dei dati». Nella classifica dei Paesi con il maggiore EGDI (E-Government Development Index) figurano ben 26 nazioni europee, capeggiate da Danimarca ed Estonia. Tuttavia, l’Italia risulta solo 51^ in graduatoria. Per gli esperti ciò è dovuto, principalmente, alla difficoltà di tenere il passo con altri Paesi nell’adozione di strumenti all’avanguardia. Infatti, sebbene la PA italiana eccella in ambiti come l’identità digitale, la sanità digitale e i portali online della Pubblica Amministrazione, l’impiego e di tecnologie avanzate come l’IA è ancora limitato.
Secondo il report realizzato da Salesforce e TEHA Group, Nel Belpaese soltanto il 44% delle amministrazioni pubbliche ha sperimentato casi d’uso concreti dell’AI, mentre il 30% non ha ancora colto appieno le opportunità offerte da questa tecnologia. Tra i principali ostacoli emerge un gap nelle competenze digitali: il 46,2% delle amministrazioni pubbliche manca di competenze ICT avanzate e solo il 7,4% del personale pubblico possiede una conoscenza di base dell’IA. «Grazie a questa ricerca, vogliamo fornire alle istituzioni italiane una guida concreta per accelerare la trasformazione digitale», ha commentato Paolo Bonanni, Public Sector Leader per Salesforce Italia. «L’Intelligenza Artificiale offre una straordinaria opportunità per ripensare la Pubblica Amministrazione italiana, rendendola non solo più efficiente, ma anche più vicina alle esigenze dei cittadini».