Nel quarto trimestre 2024 il settore IT sarà il comparto con il più alto numero di assunzioni. Lo rivela l’indagine ManpowerGroup, secondo cui il tasso complessivo di occupazione in Italia, a fine anno, salirà del 19%. L’Information Technology guiderà la crescita del mercato digitale, con un incremento della forza lavoro pari al 41%, ma le proiezioni sono ottimistiche anche per le imprese dei comparti finanza, assicurazioni e immobiliare (+31%), energia (+28%), telecomunicazioni e servizi (+25%). A livello regionale sarà il Nord-Est a detenere il primato (+28%), con buone prospettive di crescita anche nel resto del Paese.

Nell’attuale scenario globale, le nuove tecnologie si confermano come strumenti essenziali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Se il Nord America e l’area Asia-Pacifico mostrano un maggior dinamismo nel mercato digitale, l’Europa presenta un contesto più stagnante. Tuttavia, a partire dal 2023, l’Italia ha compiuto progressi significativi nel mercato digitale, complici le numerose intelligenze presenti nelle imprese e nelle istituzioni accademiche. Tra le nuove sfide vi è la necessità di formare nuove competenze digitali specialistiche e trasversali, un aspetto cruciale per rafforzare la competitività delle nostre aziende e promuovere il Made in Italy nel campo dell’innovazione digitale.

L’espansione del mercato digitale italiano

Stando all’analisi di Anitec-Assiform e Netconsulting cube, nel 2023 il mercato digitale italiano è cresciuto più del PIL. Entro il 2027 raggiungerà i 91,6 miliardi di euro. L’aumento più rilevante riguarda i Servizi ICT, con risultati positivi anche in ambito Software e Soluzioni ICT, Contenuti e pubblicità digitale. Nonostante l’instabilità economica e geopolitica, il mercato digitale si conferma un acceleratore fondamentale dell’innovazione e dello sviluppo economico del Paese. «Con una progressione pressoché unica, l’ICT diventa protagonista dell’economia italiana, non solo per il fatto di essere abilitatore della trasformazione di industrie, PA e dei costumi dei cittadini, ma anche per la sua capacità di creare lavoro, di essere spazio di creatività e opportunità per i tanti talenti di cui il nostro Paese è ricco».

Non si possono ignorare, tuttavia, le problematiche che il settore deve affrontare. A pesare è, in particolare, la sostanziale carenza di competenze tecnologiche, che limita la capacità di molte aziende di implementare strategie di sviluppo efficaci. Queste dinamiche evidenziano l’importanza di investire nel capitale umano e nella formazione tecnologica, per sostenere la crescita e favorire l’innovazione.

Uno sguardo al futuro

Nei prossimi anni le dinamiche del mercato digitale saranno sempre più influenzate da fattori esterni. Le aziende dovranno essere pronte a fronteggiare la crisi globale e i cambiamenti normativi, investendo nella conformità e nella pianificazione strategica. In termini di sostenibilità, saranno chiamate a una maggiore responsabilità sociale, integrando pratiche ecologiche per migliorare la propria reputazione e soddisfare le crescenti aspettative dei consumatori. Infatti, sebbene la digitalizzazione porti a una maggiore efficienza, crea anche bisogni e aspettative personalizzate, che impongono alle aziende di essere agili e attente alle richieste del mercato.

In funzione di questi cambiamenti, l’approccio alle attività quotidiane subirà radicali mutamenti, che richiederanno abilità avanzate e specializzate. Oltre alla richiesta di professionisti nel settore digitale, come programmatori e architetti di cloud, crescerà l’esigenza di figure interdisciplinari, capaci di affrontare e gestire la complessità operativa delle aziende. In questo scenario, è necessario investire nella formazione del personale, per colmare il gap di competenze digitali e promuovere una cultura aziendale innovativa.